Scopriamo il Coriandolo!

Oggi vorrei parlarvi di una spezia un po' particolare: il coriandolo!

Per chi non lo conoscesse, il coriandolo è una pianta delle Ombrellifere (come finocchio, cumino, carota, prezzemolo, ecc...) originaria del Mediterraneo, molto aromatica ed usata in cucina. Il nome deriva da "coriandrum" latino, a sua volta derivante da "korios" (cimice) e "-ander" (somigliante). Non a caso, infatti, l'odore delle foglie fresche richiama immancabilmente l'odore di quegli or... ehm, antipatici insetti verdi o marroni che puzzano e che ci invadono in questo periodo dell'anno! 

Ma allora, fa schifo? No! Facciamo un po' di chiarezza!

La pianta ha foglie prima simili al prezzemolo che, invecchiando, diventano più sottili ed acuminate (solo le prime si usano in cucina, le altre sarebbero troppo amare); i fiori sono da bianchi a rosati e raccolti in infiorescenze a ombrello (da qui il nome, "Ombrellifere"). Pianta annuale che non è altissima (raggiunge i 70 cm), produce semi che solo a maturazione diventano aromatici, prima hanno lo stesso odore del resto della pianta, cioè di cimice! Ed è qui che arriva il primo importante distinguo in cucina: i semi sono una cosa, le foglie fresche (o secche) un altro.

CILANTRO O CORIANDOLO?

A onor del vero, i due termini sono uno la traduzione dell'altro, cilantro altro non è che il nome in spagnolo del coriandolo. Ad oggi, però, la parola "cilantro" viene comunemente usata per indicare il prodotto fresco, cioè le foglie; queste ultime sono un condimento molto utilizzato in India, nell'Asia in genere e in Sud America, mentre i semi maturi e/o secchi sono diffusi ormai in quasi tutte le cucine del mondo. 

     Foglie di coriandolo o cilantro                                                                                                Semi di coriandolo
                                
A livello di sapori, non ci potrebbe essere più differenza di così: le prime, cioè le foglie, hanno un sapore ed aroma rinfrescante, quasi di limone, o molto forte di cimice o di sapone in base alla nostra predisposizione genetica, tanto che esiste un vero e proprio gruppo di persone, gli "I Hate Coriander" ("Io Odio il Coriandolo") che si ritrovano nel disprezzo comune per questa erba con l'intenzione di bandirla da tutti i piatti. Per chi lo ama, invece, non può mancare una manciata di foglie sulla carne, sulle verdure o nell'insalata. Tipicamente usate in Asia, Africa e fino al Centro e Sud-America, si trovano in piatti tipici come il mojo di cilantro (un pesto di cilantro), il guacamole, il gobi matar (piatto vegetariano indiano), il moqueca (stufato di pesce brasiliano), i felafel ed un numero incalcolabile di noodles cinesi, coreani, ecc... 
Io stesso ho provato ad usarlo in qualche ricetta e diciamo che devo ancora imparare ad apprezzarlo appieno (odio le cimici!).

Per i semi il discorso è completamente diverso: ricco in oli essenziali, profuma apertamente di agrumi, molto rinfrescante, non presenta il problema dell'odore nefasto delle foglie SE maturo. Questa piccola pallina marroncina è letteralmente uno scrigno di profumi! Viene usato in moltissimi piatti, ma non solo: il nome "coriandoli" per indicare i pezzettini di carta da lanciare a Carnevale deriva per l'appunto dall'usanza antica di ricoprire i semi di zucchero e lanciarseli per scherzo addosso, oltre che masticarli come digestivo e profumatore per l'alito.

Il coriandolo viene poi usato anche come spezia nei salumi tipici italiani, come la mortadella di Bologna IGP ed in alcune salsicce; oltre al cibo, è una spezia comunemente usata in alcuni alcolici e nello stile di birra "blanche" assieme alla scorza di arancia amara. In India il seme è parte integrante di vari curry e del garam masala, entrambi mix di spezie.

RICETTE

Vorrei proporvi un paio di ricette per sfruttare al meglio questa pianta!

PICO DE GALLO

Questa è una salsa tradizionale messicana a base di pomodori ed è indicata come accompagnamento... un po' per tutto, ed è molto facile da fare! (io l'ho assaggiata con un burrito e dava tanta freschezza!)

INGREDIENTI:

  • 400g Pomodori a scelta, meglio se gustosi e poco acquosi
  • 1 Lime
  • 3 Peperoncini Verdi Dolci (Vanno bene anche i friggitelli)
  • 1 Cipolla
  • 1 Cucchiaino di Peperoncino Secco Macinato
  • 1 Ciuffo di Prezzemolo
  • 1 Ciuffo di Cilantro
  • Sale
Pulire i peperoncini verdi togliendo i semi e farli a cubetti, tritare grossolanamente la cipolla e fare a cubetti anche i pomodori, che andranno messi in un colino per perdere parte della loro acqua di vegetazione (che potrete riutilizzare per altre cose). Unire tutte le verdure e condirle con il prezzemolo ed il cilantro tritati, per ultimo il succo del lime, quindi aggiustare di sale e gustarla con quello che preferite 😉


Consiglio: non è obbligatorio renderla piccante, ma al tempo stesso si può rendere decisamente ustionante; Sta a chi la fa aggiustare di piccantezza!

SHAKSHUKA DI SPINACI

Ricetta mediorientale a base di spinaci aromatizzati al coriandolo: è un piatto unico, anche se nella tradizione andrebbe mangiato a colazione. Normalmente è a base "rossa", cioè col pomodoro, ma io ho preferito una versione in "verde".

INGREDIENTI:

  • 800g Spinaci Surgelati 
  • Mezza Cipolla
  • 1 Spicchio di Aglio
  • 1 Peperoncino (Facoltativo)
  • Mezzo Cucchiaino di Cumino
  • Mezzo Cucchiaino di Coriandolo
  • 2 Uova
  • Olio d'Oliva
  • Sale e Pepe a piacere
  • Cilantro, Prezzemolo, Basilico, Pinoli, Feta, ecc... a piacere per servire
Sbollentare gli spinaci, io in genere seguo le indicazioni sulla busta: nel caso di spinaci freschi non più di qualche minuto! Strizzarli il più possibile e metterli da parte. In una padella mettere olio a piacere per soffriggere la cipolla tritata finemente, lo spicchio di aglio intero e l'eventuale peperoncino tagliato a rondelle. Una volta che la cipolla sarà appassita togliere l'aglio e aggiungere le spezie in polvere: dopo poco mettere gli spinaci (tenete una fiamma non troppo alta o le spezie bruceranno e diventeranno amare) con un goccio di acqua se necessaria. Una volta insaporiti e pronti correggere di sale e pepe, quindi appiattirli e fare due buchi nei quali andranno messe le uova. Salare e pepare anche queste e continuare a cuocere fino alla cottura prescelta: condire con quello che piace e portare in tavola direttamente nella padella.


COLTIVARE IL CORIANDOLO A CASA

Ebbene sì, anche questa spezia universale si può coltivare, con relativa facilità, a casa!
Che si abbia un orto od un vaso sul balcone, non c'è problema, è una pianta che cresce abbastanza facilmente nei nostri climi, pur non sopportando nè le gelate nè il caldo troppo intenso.

Il mio consiglio è di piantarlo tra aprile e maggio al Nord Italia, un po' prima al Sud Italia: ricordate che più farà caldo e prima tenderà a fiorire, quindi farà meno foglie e meno semi!
Qui di seguito indicherò cosa fare per coltivarlo in vaso.
Scegliete un vaso adeguato al numero di piante che volete (dovete lasciare 10/15 cm tra le piante della fila e 30 cm tra le fila, ricordate anche che dovrà essere abbastanza grosso, queste piante tendono a prendere spazio!): questa pianta predilige terreni sciolti, ricchi e non calcarei o troppo acidi: andrà benissimo il terriccio universale in vendita in qualunque negozio per il giardinaggio! Consiglio un vaso alto almeno 20/25 cm e largo 45/50 cm.

Dopo aver scelto il terreno se volete si può aggiungere del concime di compost o stallatico: si prosegue mettendo i semi in delle fossette (secondo le distanze indicate poco più su) di circa mezzo centimetro di profondità (io ne ho messi 2 per buchetta) e si ricoprono senza comprimere; nel caso in cui 10x30 centimetri fossero troppi, va ricordato che non è impossibile coltivarli anche più vicini, semplicemente daranno meno semi e potrebbero soffrire. Per ultimo bagnare fino a rendere umido ma non stagnante il terreno. In seguito consiglio di usare uno spruzzino per evitare che l'acqua possa esporre o portare via i semi.

Il vaso va posto al sole prima della germinazione: dopo essere germogliati la posizione dipende dal periodo di semina e dalla zona in cui si vive! L'ideale sarebbe la mezz'ombra (cioè un posto che abbia metà della giornata al sole e metà all'ombra, circa) nei climi meno rigidi, all'ombra per quelli più caldi e soleggiati o nei periodi estivi più torridi. Si bagna una volta al giorno senza esagerare (il terreno deve essere umido).

Quando le piante avranno raggiunto i 15/20 cm potranno essere raccolte le foglie, ma attenzione: quando le piante saranno pronte a fare i semi nasceranno delle foglie più strette che non saranno più adatte al consumo! Per i semi, invece, vanno colti i mazzetti quando cominceranno ad imbrunire: vanno appesi con tutto il rametto all'ombra e lasciati all'aria fino alla perdita del sapore di cimice. Una volta pronti vanno conservati al fresco ed asciutto: ricordate che più tempo passa e meno saranno aromatici.


Le mie piantine in pieno campo


Spero che l'articolo via bbia interessati e vi sia piaciuto! Grazie per aver letto l'articolo e alla prossima 😊





Commenti

  1. Articolo molto interessante...ma l'idea di mettere qualcosa somigliante a una cimice nel cibo non mi ispira molto ��

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