Alcune Ricette per la Festa del Papà!

Ma Buongiorno a tutti!

Oggi è la Festa del Papà e non volevo mancare di darvi un articolo a tal proposito! Prendendo spunto dalla mia famiglia voglio proporvi due piatti: una deliziosa, e per una volta, sana minestra del giorno di San Giuseppe e un dolce tipico delle mie parti, il Gramolino di Galliate.

UN PO' DI STORIA

Chiamata in Italia "Festa del Papà" è la giornata dedicata a San Giuseppe, padre putativo di Gesù, e si festeggia il 19 marzo: assieme a noi, in questa stessa data, la celebrano anche altri paesi come la Spagna, il Portogallo, il Canton Ticino Svizzero, lo Stato del Vaticano e numerosi paesi del Sud America.

Nata da tradizioni apocrife (cioè da libri non autentici, in riferimento ad eventi non presenti nei testi sacri ufficiali) in un monastero egiziano, venne inserita inizialmente il 20 luglio, ed è lì che rimane nel calendario copto; la prima volta che apparve il 19 marzo fu invece nel 800 d.C. come festa di "Ioseph sponsus Mariae" cioè Giuseppe sposo di Maria. Fu nei secoli successivi che, però, perse l'appellativo di sposo per arrivare ad essere padre, nella fattispecie "Nutritor Domini", colui che nutre il Signore.
Il Culto di Giuseppe si sviluppò poi maggiormente nel XIV e XV secolo soprattutto grazie ai frati francescani, custodi della "Casa di Giuseppe", ma non prese mai veramente piede per via della scarsa presenza di questa figura nella Bibbia, tanto che venne definito "Il grande silenzioso del Vangelo".
Finalmente, nel 1871, la Chiesa Cattolica proclamò San Giuseppe protettore dei padri di famiglia e patrono della Chiesa universale, ma anche le giovani nubili, gli orfani e le persone bisognose; la sua diffusione toccò anche la terra oltreoceano molto più tardi, nel 1908 a Fairmont (West Virginia, USA) e successivamente nei due anni dopo a Spokane. In alcune zone della Sicilia, vista la natura del santo, è tradizione invitare le persone povere per pranzo; in alcune aree coincide con la fine dell'inverno ed è un momento importante che indica il superamento del clima rigido e l'arrivo della primavera.

E negli altri paesi quando si festeggia? Ecco alcune date: 6 gennaio in Serbia, 8 maggio in Corea del Sud (viene festeggiato assieme alla madre, la festa è per entrambi i genitori), 5 giugno in Danimarca, 23 giugno Polonia e 5 dicembre in Thailandia.

Parlando di cucina, invece, quali sono i piatti comuni di questa festività? Di sicuro il dolce più famoso è la Zeppola di San Giuseppe, tipico del napoletano, che può essere fritto o al forno: della pasta choux ripiena di crema pasticcera e una amarena a guarnire il tutto! Nelle altre regioni si possono trovare, specie al Sud Italia, dolci simili ma leggermente diversi: le crispelle di riso e gli sfinci di San Giuseppe in Sicilia, le zeppole scaldatelle in puglia, le frittelle di riso in Toscana e le raviole con la confettura in Emilia.

LE RICETTE

Come detto prima ho deciso di scegliere delle ricette della tradizione italiana che facessero al caso mio, quindi una zuppa povera ma gustosa e dei dolci semplici ma della mia terra!

Il dolcetto di cui parlavo è il Gramolino di Galliate! Galliate è un comune vicino Novara e vanta la nascita di questo dolce rustico ma sincero; il lievitato, fatto secondo regole precise, deve avere forma e dimensioni di un certo tipo: circa 20 centimetri ed una forma oblunga.
Le prime notizie pare risalgano all'inizio del ventesimo secolo, più precisamente nel 1909, ma sono rimasti nel silenzio almeno fino al 1939 quando fu loro dedicata persino una canzone per carnevale chiamata "Gajà e i so Bumbò", dove per bumbò si intendono appunto i gramolini o "Gramulin"; da allora ad oggi si continuano a vendere e a mangiare, negli ultimi decenni persino per tutto l'anno e non più solo per la Festa del Papà.

La Zuppa di San Giuseppe invece è un piatto tipico siciliano, di recupero e povero, preparato per la Festa di San Giuseppe come dice il nome: era solito, specialmente per famiglie che avessero ricevuto una grazia durante l'anno, prepararne un enorme pentolone da condividere con i poveri e con gli indigenti.

ZUPPA DI SAN GIUSEPPE
  • 1 Cipolla Dorata (o di altro tipo)
  • 1 Carota Media
  • 1 Costa di Sedano Media
  • 100 g Fagioli Borlotti Secchi
  • 100 g Ceci Secchi
  • 100 g Lenticchie Secche
  • 1 Mazzetto di Bietole
  • 1 Mazzetto di Broccoletti o Broccoli
  • 2 Mazzetti di Finocchietto Selvatico (anche detto Aneto)
  • 200 g Ditalini Rigati (o altra pasta di piccolo formato)
  • Olio EVO q.b.
  • Sale e Pepe Nero q.b.
Per prima cosa, se si decide di usare i fagioli ed i ceci secchi come ho fatto io questi vanno messi in ammollo almeno dalla sera prima per tutta la notte, anche se consiglio di lasciarceli anche dal pomeriggio prima, ricordandosi di cambiare un paio di volte l'acqua. 
Si comincia mettendo un po' di olio, a piacere, in una pentola capiente e pulendo le verdure; carota, sedano e cipolla vanno tritati assieme, più fini se si vuole una zuppa dall'aspetto omogeneo o più grossolani se si vuole una zuppa più rustica!
Soffriggere il trito all'italiana per qualche minuto finchè non sprigionerà tutti i suoi aromi ed aggiungere per primi i fagioli, in genere più ostici da cuocere, quindi coprirli di acqua e lasciar andare per una mezz'ora; successivamente sarà il turno dei ceci, quindi di lasciar cuocere un'ulteriore ora. Io ho deciso di salare almeno un po' ora, ma normalmente si può fare direttamente più avanti quando ci saranno tutti gli ingredienti meno la pasta.

Passata l'ora (controllate che il livello dell'acqua non cali troppo, in caso contrario aggiungetene altra bollente), dopo aver controllato che i legumi siano già abbastanza morbidi, vanno aggiunti i mazzetti di finocchietto tagliati grossolanamente (tagliateli pure come preferite) e le lenticchie, che non devono cuocere a lungo come gli altri legumi; passati circa altri venti minuti è giunta l'ora di inserire i broccoletti spezzati e le biete, che io ho diviso tra foglia e costa.

Far cuocere le verdure fino a morbidezza desiderata e, come ultima cosa, inserire la pasta che dovrà bollire letteralmente nella zuppa. A cottura ultimata togliere dal fuoco, correggere di sale e pepe, aggiungere un filo d'olio a crudo e servire calda con dei crostini di pane!


GRAMOLINI DI GALLIATE

INGREDIENTI
  • 400 g Farina 0
  • 80 g Zucchero
  • 5 g Lievito di Birra Fresco (1,2 g se secco)
  • 1 Uovo (Più uno per spennellare)
  • 150 ml Latte 
  • 50 g Burro a temperatura ambiente
  • Uvetta a piacere
  • 1 Pizzico di Sale
  • Granella di Zucchero
Dopo aver pesato la farina andrà messa in una ciotola (per non sporcare tutto, ma per chi vuole si può fare direttamente sulla spianatoia) assieme allo zucchero, al pizzico di sale e al lievito di birra disidratato (nel caso fosse fresco basterebbe scioglierlo nel latte tiepido), fare un pozzetto al centro della fontana ed inserirci il latte e l'uovo.
Ora l'impasto va lavorato almeno per 15 minuti abbastanza vigorosamente in modo da sviluppare la maglia glutinica che sosterrà la lievitazione: è un impasto abbastanza "secco" quindi sarà un po' duretto da lavorare, si può comunque aggiungere un po' di latte, qualche goccia in più, per ammorbidirlo.
Una volta liscio ed omogeneo andranno aggiunti l'uvetta e il burro poco alla volta, avendo cura di incorporarlo per bene, sempre lavorando a mano, prima di aggiungere la porzione successiva; ottenuto un panetto morbido, liscio  e con l'uvetta ben distribuita, sarà tempo di lasciarlo riposare in una ciotola unta per un tempo variabile tra l'ora e le due ore a temperatura ambiente: ricordate che più lentamente lievita e più morbido e digeribile sarà!

Quando l'impasto sarà lievitato ad almeno il doppio delle dimensioni iniziali bisogna dividerlo in tre parti, anche se molte ricette dicono sei penso che ne escano gramolini troppo piccoli! Ad ogni modo tra 3 e 5 penso possano andar bene. Preriscaldare il forno a 180°C, nel mentre prendere le parti di impasto e dare loro una forma allungata di circa 20 centimetri e affusolata, larga al centro circa 10 centimentri; una volta formati si mettono su una teglia con carta da forno e si possono lasciar lievitare ancora per un po' o direttamente infornare, ma non prima di aver fatto un taglio superficiale per la lunghezza, averli spennellati con del latte e dell'uovo (o solo dell'uovo) e cosparsi di granella di zucchero. Molte ricette indicano 20 minuti a 180°C ma, almeno per il mio forno, non è stato sufficiente, ci sono voluti minuti. Ad ogni modo, dovranno avere un bel colorito bruno in superficie! 


NOTE:
  • Se per la zuppa preferite usare legumi in scatola, non c'è problema! Ricordatevi però non solo che dovranno cuocere molto ma molto meno, ma che ce ne vorrà di più rispetto al peso di quelli secchi nella lista degli ingredienti.
  • Se non trovate il finocchietto non vi preoccupate, lo si può tranquillamente sostituire con la "barbetta" dei finocchi e con le parti di scarto (foglie dure esterne, torsolo). Stessa cosa per le verdure: spinaci al posto delle biete, broccoli al posto dei broccoletti, ecc...
  • Per i dolci potrebbe capitare (come a me purtroppo) che il lievito usato non fosse di altissima qualitò, cioè che fosse morto e che non riuscisse a lievitare in tempi ragionevoli, se ciò divesse capitare avete tre opzioni: 1- Aumentare la temperatura (senza esagerare) mettendo l'impasto in forno assieme a un pentolino di acqua bollente e sperare che questo possa aiutare, perchè ci sarà probabilmente del lievito vivo, solo che saranno poche cellule e avranno bisogno di molto più tempo per "lavorare"; 2- Aggiungere altro lievito fresco, magari aggiungendo poca altra farina e poco altro latte per lasciare l'impasto della stessa consistenza; 3- Se niente di tutto questo funziona non rimane altro che ricominciare da capo.
  • Oggi il Gramolino viene venduto con anche i canditi, quindi perchè non aggiungerne?
Come sempre, Buon Appetito e Buona Festa del Papà! 😁


















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