Nuovo Format: Ricreiamo le Merendine ed i Dolcetti della Nostra Infanzia!

 Ma Buongiorno a tutti!

Da un po' di tempo a questa parte mi è passato per la testa di assaggiare qualche merendina di quando ero piccolo (anni '90 diciamo), vuoi per nostalgia vuoi per vedere se esistano ancora e mi sono chiesto se fosse il caso di cominciare una nuova avventura: replicare quelle piccole dolcezze a casa, cercando il più possibile di renderle simili nel gusto e nell'aspetto. In alcuni casi, però, preferirò non tanto rifarli tali e quali ma trasformali in torte più grandi!

Ad oggi vi porto la ricetta delle Camille della Mulino Bianco!


UN PO' DI STORIA (E DI SENTIMENTI)

Nate nel 1989 negli stabilimenti del Mulino Bianco come nuova merendina, traggono la loro origine da una torta in realtà ben nota e molto più antica: la Carrot Cake inglese.
La torta di carote, come si può letteralmente tradurre, ha in realtà un'origine incerta, forse derivante da una carota ripiena di carne, tutta inglese, dolcificata con frutta secca, spezie ed i tipici ingredienti delle torte moderne (panna, uova, grasso vegetale, ecc...) o forse dalla tradizione dei "pudding" europei, che prevedevano come dolcificanti, appunto, le carote, meno rare e costose dello zucchero o del miele ma comunque molto dolci.

In periodi più recenti, come il XIX secolo, la Torta di Carote è diventata tra i piatti più diffusi in Svizzera, probabilmente dopo aver attraversato la Francia grazie ad Antoine Beauvilliers, chef francese di Luigi XVI che scrisse l'opera a volumi "L'Art du Cuisinier" (1814); infatti è proprio nel secondo volume di quest'opera che si può trovare la ricetta della "Gateau de Carottes", in inglese Carrot Cake.

Ancor più tardi, pare che la sua diffusione in tutta Europa sia arrivata al culmine grazie ai soldati inglesi durante la seconda guerra mondiale: questi l'avevano tra le razioni e la poterono così scambiare (e far conoscere) con la popolazione locale.

Personalmente parlando sono dolci che ho conosciuto da bambino, ma che ho apprezzato solo più avanti, una volta adulto. Non ho specifici ricordi, ma so che puntualmente riscoprivo il loro sapore e mi meravigliavo di non averle comprate prima, per poi dimenticarmene e ricominciare il ciclo!

LA RICETTA

In giro si trovano un mare di ricette e visto che quello che ci interessa non è fare una torta di carote ma replicare la Camilla della ben nota marca, la scelta della ricetta e degli ingredienti è ricaduta per forza su quella che potesse dare una consistenza, una texture, un aspetto ed un sapore il più vicino possibile alla merendina.

INGREDIENTI (Per 8 Camille)
  • 125 g Carote
  • 100 g Farina 00
  • 50 g Farina di Mandorle
  • 2 Uova Medie (1,5 se grandi)
  • 100 g Zucchero Semolato
  • 70 ml Olio Vegetale 
  • 1/2 Bustina di Lievito per Dolci (8 g)
  • 1 Arancia (con buccia edibile) Scorza
  • Sale q.b.
Come prima cosa si devono preparare gli stampi a semisfera da 8 centimetri: se siete fortunati, diversamente da me, potreste trovare direttamente uno stampo con delle semisfere, purtroppo non mi è andata così bene 😒 Sono, ahimè, dovuto scendere a patti con la realtà: ho sperimentato usando dei pirrottini di metallo rotondi col fondo piatto, uno ho anche cercato di "stondarlo" per renderlo più a cupola mentre un terzo l'ho letteralmente costruito io con più strati di carta stagnola usando una ciotolina come "guida". Una volta pronti, o nel caso li abbiate di già, andranno unti con poco olio.
Si procede nella ricetta pulendo le carote raschiandone la superficie e sciacquandole sotto l'acqua, quindi andranno grattuggiate il più finemente possibile, meglio ancora se frullate! Bisogna conservare anche l'eventuale acqua di vegetazione che ne uscirà; bisogna ora fare attenzione a non lasciare le carote esposte all'aria per più di qualche minuto, perchè tendono decisamente ad ossidarsi ed annerirsi: meglio sigillare il contenitore con un coperchio o con della pellicola, oppure spruzzarle con qualche goccia di succo di arancia.
In una ciotola montare lo zucchero semolato con le uova fino ad ottenere un composto decisamente spumoso e molto più chiaro, io ho usato una frusta elettrica. Unire poco per volta le carote e continuare a montare, quindi versare a filo l'olio vegetale.
Per ultime andranno aggiunte le polveri unite in precedenza: la farina 00, la farina di mandorle, il lievito ed il sale. Setacciare questi ultimi ingredienti nel composto liquido, io ho continuato ad usare lo sbattitore elettrico, non credo ci sia il rischio che si smonti. 

Una volta che sarà tutto pronto versare uno o due cucchiai di composto nei contenitori, bisogna cercare di rimanere attorno alla metà o poco più, per evitare che diventino dei muffin: nel caso basterà tagliare la base, anche se in genere basta aspettare una volta tirate fuori dal forno perchè si sgonfino.
Infornare a 180°C per 20/25 minuti in base al forno, controllare con uno stuzzicadente che siano cotte, sfornare e lasciar freddare prima di toglierle dai pirrottini metallici.
Le Camille vanno servite rivoltate in modo da mostrare la rotondità e non il fondo cotto, se si vuole si possono usare dei pirrottini di carta per renderle più carine.


NOTE:
  • Vi devo confessare di aver fatto uno sbaglio: invece di 70 ml di olio ne ho messi circa 105! Il risultato sinceramente non è venuto male, sono morbidissime, l'unico difetto è che l'olio si sente leggermente al palato, ma non posso dire di aver rovinato tutto, anzi.
  • La ricetta "popolare" vedrebbe le carote grattuggiate grossolanamente ed addirittura strizzate se fresche, ma questo non si sposerebbe minimamente con la merendina che conosciamo! Nessuno vi impedisce di farlo, ma sarebbe tutt'altra cosa: le carote frullate aggiungono umidità al composto e lo rendono più omogeneo e morbido una volta cotto.
  • Altra aggiunta che si potrebbe fare è quella del succo dell'arancia che avrete grattuggiato, facendo attenzione a non rendere troppo liquido l'impasto.
RISULTATO

Il sapore ovviamente non può essere uguale a quello della merendina comprata, ma ci si avvicina! L'aspetto che mi ha soddisfatto di più è stato quello del pirrottino di alluminio che ho provato a stondare a mano, ha dato la forma più vicina a quella originale.
Come texture ovviamente la mia è un po' più grezza, non è liscissima e presenta qualche pezzo di carota e mandorla che dà quel poco di morso, tutto sommato mi ritengo soddisfatto anche da questo aspetto.
In totale penso di poter promuovere questa ricetta pur avendo più olio del previsto.


Buon Appetito e Buona Merenda! 😁










Commenti

  1. Ho assaggiato la camilla!!! Veramente soffice e buona!!!! Niente da invidiare a quelle industriali, anzi!!!!

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