Sembra Ma Non è: Dolce per il Primo di Aprile!

 Ma Buongiorno a tutti!

Anche per il Primo di Aprile ho deciso di fare un dolce, un piccolo scherzetto gustoso e semplice da fare: una pizza dolce che sembra una pizza Margherita! Bando alla ciance e cominciamo subito!

INGREDIENTI

Per la Base:

  • 250 g Farina Manitoba
  • 150 ml Latte Intero Tiepido
  • 7 g Miele Millefiori
  • 2 Cucchiaini di Malto in Polvere (opzionale)
  • 1 Limone (Scorza)
  • 2 g Lievito in Polvere
  • 2 g Olio Vegetale
  • 1 Pizzico di Sale
Per i "Condimenti":
  • 125 ml Latte Intero
  • 25 g Zucchero
  • 12 g Amido di Mais (o Fecola di Patate)
  • 3 g Miele Millefiori (1 Cucchiaino circa)
  • Mezzo Baccello di Vaniglia (1/2 Cucchiaino di Pasta di Vaniglia)
  • 50 g Panna Fresca da Montare
  • 250 g di Confettura di Fragola (O altro frutto rosso)
  • Menta per guarnire (Opzionale)
  • Cocco Grattuggiato (Opzionale)
La prima cosa a cui pensare è di sicuro l'impasto, che avrà bisogno almeno di qualche ora di lievitazione: ricordate sempre che più lievita piano e più sarà digeribile e leggero! Questa farina, per altro, è adatta alle lunghe lievitazioni; ho deciso di usare la metà del lievito che ho indicato e tenerlo a lievitare per circa 24 ore. Dopo aver pesato gli ingredienti inserire in una ciotola la farina con un pizzico di sale lungo i bordi (meglio non farlo venire in contatto col lievito, potrebbe ucciderlo) e fare un pozzetto nel mezzo, in cui inserire il latte tiepido, il miele, il lievito secco, la buccia di limone grattuggiata ed il malto in polvere (va bene anche quello in sciroppo, nella stessa quantità). L'impasto va lavorato a lungo, almeno 15 minuti con energia se a mano, con l'impastatrice andrà lavorato fino a formazione della maglia glutinica: per verificare di averla ottenuta, prendere un piccolo pezzo di impasto tra le dita e stenderlo, se si riesce a farlo fino a vedere in trasparenza allora sarà pronto!
Una volta reso omogeneo è l'ora di aggiungere la parte grassa: versare l'olio e lavorare ancora fino a completo assorbimento, quindi ungere la ciotola e porvi l'impasto a riposare coperto con della pellicola per non farlo seccare, eventualmente mettendoci sopra anche un canovaccio pulito, nel forno spento con la luce accesa.

Dopo aver fatto l'impasto è bene passare a fare la "mozzarella": in un pentolino versare il latte, inserire la vaniglia, lo zucchero, il miele e l'amido, avendo cura di setacciare quest'ultimo mentre si mescola con uan frusta per evitare grumi. Mettere il tutto sul fuoco dolce e cuocere mescolando continuamente fino a quando non avrà una consistenza abbastanza densa ma senza che si solidifichi, quindi togliere dal fuoco, spostare il tutto in una ciotola e coprire la superficie appoggiandoci sopra della pellicola trasparente per alimenti; lasciar raffreddare il più possibile ricordandosi che più sarà freddo e più diventerà denso.

Mentre la crema si fredda e quando l'impasto avrà raddoppiato il suo volume si potrà stenderlo su della carta da forno per formare un cerchio di circa 32 centimetri di diametro, non abbiate paura di usare un mattarello perchè non dovrà gonfiare così tanto! Una volta steso va spalmata sulla superficie la marmellata di vostro gusto ed infornato in forno preriscaldato a 180°C statico per circa 30 minuti. 


Quando sarà pronta andrà lasciata raffreddare, solo quando a temperatura ambiente la nostra finta pizza potrà essere guarnita! Montare la panna a neve ferma e unirla alla crema di latte, quindi metterla sul dolce come fosse la mozzarella: finire, se piace, con del cocco grattuggiato in modo che sembri del formaggio (lo so, lo so: molto americana come cosa il parmigiano sulla Margherita!) e con delle foglie di menta per simulare il basilico!

NOTE:
  • Piccola nota sulla farina usata: la farina Manitoba è una farina di grano tenero originario del Canada, anche se oggi qualunque farina con una certa forza viene definita "Manitoba". Cos'è la forza della farina? La forza è la capacità di "resistere" alla lavorazione nel tempo; nella fattispecie dipende dalla quantità di proteine (chiamate gliadine e glutenine) che, con acqua e lavorazione meccanica si uniscono a formare il famosissimo glutine che causa tanti problemi a chi è affetto da celiachia. Ma a cosa serve questo glutine? Serve a dare all'impasto una "rete", detta maglia glutinica, che possa sostenere fisicamente tutti gli ingredienti usati e il gas prodotto durante la fermentazione dei lieviti. Commercialmente viene indicata con la lettera W maiuscola ed un numero calcolato sperimentalmente: più questo numero è alto e più la farina sarà forte! Farine con W massimo di 170 sono "deboli" ed adatte a biscotti e cialde, praticamente a tutto quello che sarà friabile ed a legare salse! Da 180 a 260 sono "medie" e più adatte a brevi lievitazioni, per esempio per pani francesi e pizza, ma anche per la pasta; Da 270 a 350 sono dette "forti" e vanno benissimo per le lunghe lievitazioni di pane e dolci, ma anche per paste "tenaci" come quelle all'uovo; oltre i 350 sono farine adatte a rinforzare quelle più deboli ed è qui che in genere ricade la manitoba. Più è alta la forza e più sarà l'acqua che potrà assorbire! Ma come facciamo a capire la forza di una farina se da noi non viene usata la dicitura "W"? In realtà è molto semplice, basta guardare la quantità di proteine nella tabella nutrizionale! Ecco una comoda griglia di conversione: 

  • La quantità di latte nell'impasto è un po' bassa, la manitoba come detto è una farina forte che può assorbire fino al 100% del suo peso in acqua e 150 ml su 250 g di farina sono a malapena sufficienti a tenere il tutto assieme: io oserei almeno arrivare all'80% con 200 g di latte per avere un impasto più morbido e liscio.
  • Sempre nell'impasto ho preferito aggiungere del malto: qualunque sia la forma usata donerà un colore più brunito una volta cotto, ma non è assolutamente necessario! Allo stesso modo metterei anche più miele per non lasciare troppo "neutro" il sapore della base, ma questa sta al vostro gusto!
  • Per quanto riguarda la crema di latte i problemi sono dietro l'angolo: l'amido tende a diventare velocemente gelatina a contatto con un forte calore, quindi non bisogna metterlo in cottura! Anche così si corre il rischio che sul fondo si formi uno strado gelatinoso, in tal caso basterà filtrare il tutto con un colino per eliminare i grumi.
  • Tenete a mente che non lievitando propriamente (anche per la scarsa idratazione) potrebbe dare in cottura un effetto "biscotto" diventando più un dolce croccante che una pizza! A me è venuto così, non che fosse spiacevole, ma della pizza aveva ben poco all'assaggio 😋
  • Sentitevi liberi di usare qualunque cosa possa imitare gli ingredienti salati! Questo è un tipico dolce che si presta ad interpretazioni artistiche di ogni tipo.

Ecco la nostra Finta Pizza del Primo Aprile, Buon Appetito! 😉













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